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Giro d'italia, tour de france e vuelta: il triplete del ciclismo. guarda le corse su dazn.

Giro d'Italia, Tour de France e Vuelta: il triplete del ciclismo. Guarda le corse su DAZN

La tripletta Giro-Tour-Vuelta

Nel corso degli ultimi decenni la Vuelta di Spagna (disputata tra agosto e settembre) ha assunto sempre più importanza all'interno della stagione, riducendo il gap in termini di prestigio nel confronto di Giro e Tour. Per la difficoltà dei 3 impegni nessun corridore partecipa al trittico completo. Per la vicinanza in calendario il Giro e il Tour sono alernativi tra loro, mentre la Vuelta è spesso vista come corsa di ripiego o di completamento in base ai risultati raggiunti in precedenza. Per questo motivo sarà praticamente impossibile vedere un corridore completare la tripletta nella stessa stagione.

Quali corridori hanno vinto Giro, Tour e Vuelta

7 corridori hanno messo nella propria bacheca tutti e 3 i Grandi Giri:

  • Jacques Anquetil (1963)
  • Felice Gimondi (1968)
  • Eddy Merckx (1973)
  • Bernard Hinault (1980)
  • Alberto Contador (2008)
  • Vincenzo Nibali (2014)
  • Chris Froome (2018)

Merckx, Hinault e Froome riuscirono a completare la tripletta nel minor tempo, vincendo le 3 gare nell'arco di due stagioni. Froome, in particolare, ha vinto tutti i Grandi Giri in appena 11 mesi, tra il 2017 e il 2018.

Vincenzo Nibali vince il suo primo Giro di Lombardia nel 2015

Pogacar per la doppietta Giro-Tour nella stessa stagione

Un altro traguardo di assoluto prestigio è rappresentato dalla vittoria di Giro e Tour nella stessa stagione. In epoca recente l'impresa non è riuscita a nessuno, ma Tadej Pogacar nel 2024 proverà la storica doppietta. Il Giro d'Italia è già in tasca, ora lo aspettano le insidie del Tour de France. Questi i corridori capaci di vincere le due corse nello stesso anno:

  • Merckx (4 volte)
  • Hinault (3 volte)
  • Coppi, Anquetil, Indurain (2 volte)
  • Roche, Pantani

Contador suggerisce a Pogačar di provare a fare la tripletta Giro-Tour-Vuelta, la risposta dello sloveno: “Sicuramente no”

giro tour vuelta stesso anno

Tadej Pogačar  declina l’invito di Alberto Contador a provare a vincere tutti e tre i grandi giri nel 2024. L’ex professionista spagnolo, parlando a GCN alla partenza della 16esima tappa del Giro d’Italia, aveva infatti suggerito al leader della Corsa Rosa di provare a vincere anche la Vuelta nel caso fosse stato in grado di conquistare la doppietta Giro-Tour in questa stagione. Lo sloveno della UAE Team Emirates , in un’intervista al termine della 17esima frazione, ha però allontanato questa probabilità, affermando che ha in mente ben altri ambiziosi programmi dopo il Tour de France.

“Se vince il Giro e il Tour de France, e fossi nei suoi panni, allora al 100% proverei a vincere anche la Vuelta – aveva detto Contador a GCN – Se nel 2015, quando ho vinto il Giro, avessi vinto anche il Tour de France, allora sarei andato anche alla Vuelta. Io non sono riuscito a vincere il Tour e non sono andato alla Vuelta ma Tadej ha una grande opportunità di fare la storia, perché [la tripletta di grandi giri – ndr] è una cosa molto difficile da vincere. Ma lui è giovane e forse in tre anni arrivano un altro corridore molto forte in grado di farlo”.

L’idea del 41enne spagnolo fonda le sue radici nel fatto che quest’anno Jonas Vingegaard, grande rivali di Tadej Pogacar nelle ultime due edizioni del Tour, sembra essere lontano dalla migliore condizione per via delle fratture riportate nel bruttissimo incidente al Giro dei Paesi Baschi, che stanno rallentando non poco la sua preparazione per la Grande Boucle, che è tutt’ora incerta. “Normalmente al Tour de France Vingegaard sarebbe il favorito perché ha vinto le ultime due edizioni, ma vedremo cosa succede”, ha precisato Contador.

Il vincitore dei Tour 2007 e 2009 ha poi evidenziato le grandi differenze tra il suo modo di gareggiare e quello dello sloveno che sta dominando il Giro. “ Io e Tadej siamo corridori molto diversi . Secondo me io ero molto più simile a Jonas Vingegaard perché lui è più uno scalatore, come me. E io sono più scalatore di Tadej. Lui ha un grande grande motore e ha classe, può passare le alte montagne senza problemi, ma non è un vero vero scalatore. Siamo corridori diversi. Ma è come dire che io potevo stare con Eddy Merckx. Ogni momento del ciclismo è diverso e noi non possiamo saperlo”.

La risposta di Pogačar è arrivata alla conclusione della 17esima tappa della Corsa Rosa. Lo sloveno ha declinato la possibilità di partecipare anche alla Vuelta in agosto, dicendo che ha messo nel mirino il Campionato del mondo che si terrà a Zurigo verso la fine di settembre. “ Credo che la Vuelta sicuramente no. Ho altri programmi dopo il Tour – ha detto il fenomeno della UAE – Ma rimaniamo concentrati sulla tappa pianeggiante, perché non si può mai sapere con il gruppo che si sta stancando, possono succedere incidenti, speriamo di no. Vediamo giorno per giorno fino a Roma. I grandi obiettivi della stagione saranno poi il Tour e il mondiale , quindi andiamoci piano”.

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Dedicato a chi sostiene che la Vuelta sia più importante del Giro

Bei nomi nella startlist della corsa spagnola, la quale però di rado rappresenta la prima scelta per un corridore di vertice. incertezza assoluta nei pronostici.

Parte oggi da Lisbona la 79esima Vuelta España , terza in ordine di calendario, e anche d'importanza, tra le tre grandi corse a tappe del proscenio internazionale. Ritengo, infatti, sia fondamentale chiarire da subito quello che i recenti eventi hanno sancito al di là di ogni discussione. Premessa la centralità assoluta che rende il Tour de France unico e inarrivabile nel microcosmo delle due ruote, negli ultimi anni, soprattutto in Italia, si era diffusa una autolesionista opinione che millantava una presunta supremazia della corsa iberica sul Giro.

Questa corrente d'opinione traeva forza dalla teoria fantasiosa che la startlist della Vuelta fosse superiore a quella della corsa rosa. Quello che questa corrente di pensiero, però, rifiutava di prendere in considerazione erano le motivazioni con cui i sedicenti big si presentavano al via della corsa spagnola.

Vuelta, una scelta che il più delle volte è un ripiego

Cominciamo dal principio. Annualmente, a inizio dicembre i vari fuoriclasse del pedale delineano il proprio programma per la stagione successiva. Questi proclami s'incentrano sulle classiche monumento e sui primi due grandi giri, glissando nella maggior parte dei casi sul periodo finale della stagione, successivo al Tour de France .

La maggioranza mette la Grande Boucle come punto focale dell'annata ma c'è sempre una minoranza qualificata che, invece, privilegia il Giro d'Italia . Poi, come ha fatto qualcuno quest’anno, c’è chi punta all’accoppiata rosa-gialla. Della Vuelta, invece, non parla quasi nessuno. Man mano che, poi, la stagione si dipana, la corsa spagnola assume il suo reale contorno, quella di nostalgico raduno di convalescenti e delusi .

La Vuelta 2024 che parte oggi dalla capitale portoghese ha un unico pregio: la totale incertezza nei pronostici. Lo sloveno Primoz Roglic (Red Bull-BORA-Hansgrohe), reduce dall’ennesima delusione in terra di Francia, viene messo in pole position, più per motivi di stima, legati ai suoi tre trionfi consecutivi tra il 2019 e il 2021, che per l’effettivo stato di forma.

Primoz Roglic alla presentazione delle squadre della Vuelta 2024 © Unipublic-Cxcling

Proprio per quest’ultimo motivo, la sua squadra ha deciso di schierare come alternativa per la classifica generale Daniel Martínez , secondo al Giro 2024 alle spalle di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Il team emiratino, orfano del fuoriclasse di Komenda, si presenta competitivo con il duo Adam Yates - João Almeida che, dopo aver dominato il Giro di Svizzera, tanto bene ha fatto a sostegno di Pogacar al Tour de France.

Kuss l'ha vinta l'anno scorso ma solo stavolta è capitano

Per la prima volta nella sua carriera Sepp Kuss (Visma-Lease a Bike) parte con il ruolo di leader in una grande corsa a tappe. L’anno scorso, entrando in una fuga da lontano, conquistò nella prima settimana la maglia roja che poi, anche per una decisione politica da parte della dirigenza della sua squadra, gli fu lasciata sulle spalle a mo’ di premio per quanto fatto negli anni a favore dei suoi capitani. Il corridore del Colorado, che l’anno scorso aveva disputato tutti i tre grandi giri, si presenta a Lisbona freschissimo, non avendo preso parte né al Giro, né al Tour.

Nella stessa situazione di Kuss si trova la coppia Lidl-Trek formata dal danese Mattias Skjelmose e dall’inglese Tao Geoghegan Hart . Lo scandinavo ha finalizzato la sua stagione sulla corsa spagnola mentre il vincitore del Giro 2020 ha dovuto rinunciare al Tour, suo obiettivo primario, causa un infortunio. Sarà interessante vedere se il fattore freschezza avrà un peso nel destino della corsa.

Ci sono, poi, una serie di cani sciolti che molto difficilmente arriveranno a Madrid in maglia roja: il maiorchino Enric Mas (Team Movistar), eterno secondo, il basco Mikel Landa (Soudal QuickStep), reduce da un ottimo Tour a sostegno di Remco Evenepoel, e l’altro spagnolo, Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), in decisa involuzione rispetto alla scorsa stagione.

Un discorso a parte lo merita Richard Carapaz (EF Education-EasyPost). L’ecuadoriano, se ispirato, è corridore capace di trasformare in vittoria la mezza occasione, vedi Giro d’Italia 2019 e Giochi Olimpici di Tokyo 2021. Resta da capire se vorrà fare classifica o preferirà puntare a successi parziali e, magari, alla classifica degli scalatori.

Infine, l’Italia, che, come a maggio al Giro, si affida al duo Guerre Stellari della Bahrain-Victorious composto dal maestro Damiano Caruso e dall’allievo Antonio Tiberi . Su di loro, su Giulio Ciccone (Lidl-Trek) e su Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan), riposano le scarse speranze della bicicletta azzurra di vivere almeno un giorno da leoni.

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Annemiek Van Vleuten. Afp

IL PERSONAGGIO

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A 40 anni ha vinto giro, tour, vuelta, il mondiale in linea (con un gomito rotto) e pure liegi-bastogne-liegi. ecco come è diventata un fenomeno, incidenti compresi.

Marco Bucciantini

L’anno perfetto. Annemiek Van Vleuten è l’atleta dell’anno nel nostro referendum personale, quindi insindacabile e un po’ lezioso ma non troppo: c’è il gusto, la passione per il ciclismo ma anche i dati irripetibili di chi ha saputo vincere nello stesso anno (per l’esattezza il quarantesimo d’età) il Giro, il Tour, la Vuelta, il Mondiale in linea e qualcos’altro tipo la Liegi-Bastogne-Liegi.

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Al fianco di Kuss ci sarà Van Aert. «Bisogna vedere se ha recuperato. Se ha ancora forze e cosa intende fare anche in vista della stagione del cross. Non penso che alla Vuelta possa pensare inventarsi numeri straordinari. Lo vedo di più come un jolly, in appoggio al capitano che magari farà una tappa super. Coordinerà le operazioni in corsa».

E se il capitano della squadra olandese fosse il giovane belga Cian Uijtdebroeks? «Questo ragazzo va forte. Può essere una valida alternativa a Kuss».

Passiamo a chi di Vuelta ne ha vinte ben tre, Roglic. «Sarebbe bello quello che smentisse ciò che finora in questa stagione ci ha fatto vedere. Vuoi per l’età, vuoi per le cadute ai Baschi e al Tour da lui ci si aspettava di più. Di certo la Red Bull ha puntato molto su di lui. Qui non so se avrà la condizione giusta e la capacità di lottare per la vittoria».

La Red Bull sulla carta è la squadra più forte. Ci sono anche Vlasov e Daniel Martinez. «Sulla carta un tridente straordinario. Un’occasione di riscatto importante per la squadra. Vlasov è da tanto che lo aspettiamo ma non ha mai dimostrato solidità. Di lui suo sono visti solo sprazzi».

E della Uae che mi dici? «Senza Pogacar saranno tutti lì a cercare di mettersi in mostra per non farlo rimpiangere. Però non possono permettersi errori perché chi sbaglia paga. Almeida al Tour ha dimostrato il suo valore e forse in partenza sarà il capitano. Yates però mi pare più solido sulle salite molto impegnative».

Hanno anche il giovane messicano Del Toro. «L’ho visto ed è un grande talento, ma in squadra le gerarchie sono definite».

Gli spagnoli puntano su Mas, Landa e Rodriguez. «Mas e Landa sono molto simili: vanno forte, vanno bene, non vincono mai. Rodriguez deve ancora dimostrare chi è. Al Tour ha evidenziato il suo limite, che magari alla Vuelta sarà sufficiente per vincere. Del resto qui il livello tecnico è più basso. Però questo potrebbe portare a una maggiore competizione. Anche lo spettacolo, rispetto a Giro e Tour dove c’era un netto favorito, potrebbe essere migliore. Credo che alla Vuelta in salita ci sarà un grande show».

Rivedremo Tiberi. Durante il Giro, nella Zampata di re Leone, hai sempre espresso pareri favorevoli su di lui. «Corridore che mi piace. Per lui questa sarà una corsa importantissima perché potrà fare esperienza di vertice contro corridori di un livello non così impossibile. Questa corsa potrebbe aiutarlo a costruirsi una sua solidità, convincerlo di essere all’altezza dei migliori. Per contro credo che le arcigne salite spagnole non gli siano così congeniali. Tiberi mi sembra più un corridore da salite del Tour che della Vuelta».

Come si risolverà la corsa? «Bisognerà tenere in conto la durezza delle tappe e la condizione degli atleti che, a meno di sorprese, a questo punto della stagione potrebbe essere in calando. Nessuno parte con grandi sicurezze, quindi ogni minimo errore potrebbe essere fatale».

Conterà quindi molto il lavoro dei diesse, la tattica. «Certo, ormai purtroppo sono corridori telecomandati».

Dammi un nome secco per la maglia rossa. «Yates, anche se bisogna vedere com’è uscito dal Tour».

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Alla Vuelta in cerca dell'erede di Nibali

Alla Vuelta in cerca dell'erede di Nibali

Dopo un Tour da far girare la testa e una scorpacciata olimpica ecco la Vuelta. Negli ultimi anni esame di riparazione per quei corridori che fin qui hanno rimediato solo delusioni, anche se a livello di peso è a tutti gli effetti la seconda corsa per importanza. A dirlo non siamo noi, ma i numeri. Non ci saranno Pogacar, Vingegaard ed Evenepoel, ovvero il podio del Tour, ma se alla corsa rosa si sono presentati al via 6 corridori tra i primi 40 del ranking Uci, alla corsa spagnola saranno 17. Ci sarà Roglic, vincitore di tre edizioni in fila, ma dopo la caduta al Tour con frattura di una vertebra è un'incognita. È una Vuelta piena zeppa di salite: tredici le tappe di montagna, con nove arrivi in quota. Il tappone chiave è il penultimo giorno, con l'arrivo sul Picon Blanco. Due le crono, oggi a Lisbona e a Madrid l'8 settembre per un totale di 36 chilometri. Dopo la doppietta Giro-Tour di Pogacar, la Uae punta a imitare la Visma, che un anno fa si impose in tutti e tre i Grandi Giri. Sedici in tutto gli italiani al via di una prova che non vinciamo dal 2015, anno di grazia di Fabio Aru. Tra un Roglic che spera di tornare al suo posto e un Kuss che sogna il bis, ci saranno anche Joao Alemida, Adam Yates e il debuttante Del Toro (tenetelo d'occhio). Con Carlos Rodriguez e Richard Carapaz, Quintana, Landa e Skjelmose ci saranno Giulio Ciccone e soprattutto Antonio Tiberi, forte di un buonissimo 5° posto quest'anno al Giro.

  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato , domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00 .

Spiacenti, devi abilitare javascript per poter procedere.

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Vuelta a España 2024: la startlist e chi parteciperà. Kuss sfida Roglic

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Siamo a un passo dall’inizio della Vuelta a España 2024 : sarà la 79a edizione della Corsa Roja che, rispetto agli scorsi anni, probabilmente avrà un po’ meno prestigio, visto che diversi big hanno deciso di concentrarsi su Giro d’Italia, Tour de France e altri grandi eventi come le Olimpiadi e i Mondiali di fine anno.

Chi ci sarà è il vincitore dello scorso anno, ossia Sepp Kuss . Lo statunitense era partito come gregario di Primoz Roglic e Jonas Vingegaard, poi si è ritrovato in testa alla classifica generale e vinse la Corsa Roja davanti ai due compagni di squadra. Quest’anno sarà il riferimento per la classifica del Team Visma insieme a Wout Van Aert , che sarà velocista e cacciatore di tappe. Vedremo quale sarà la sua condizione dopo il Covid che gli ha impedito di partecipare al Tour.

Il favorito numero uno sarà però Primoz Roglic : lo sloveno sarà il capitano della Bora-Hansgrohe dopo un Tour de France concluso anzitempo per una caduta. Il 34enne di Trbovlje va alla ricerca del quarto successo alla Vuelta. Presenti anche Adam Yates e Joao Almeida che saranno i due capitani della UAE Team Emirates dopo aver supportato Tadej Pogacar al Tour de France. Per l’Italia spiccano i nomi di Antonio Tiberi e Giulio Ciccone .

VUELTA A ESPAÑA 2024: LA STARTLIST COMPLETA

1 Decathlon AG2R La Mondiale Team .. PARET-PEINTRE Valentin .. ARMIRAIL Bruno .. BOUCHARD Geoffrey .. GALL Felix .. LAFAY Victor .. BERTHET Clément .. DE PESTEL Sander .. O’CONNOR Ben 2 Alpecin – Deceuninck .. PLANCKAERT Edward .. VERGALLITO Luca .. BALLERSTEDT Maurice .. GROVES Kaden .. HERMANS Quinten .. HOLLMANN Juri .. MEURISSE Xandro .. RIESEBEEK Oscar 3 Arkéa – B&B Hotels .. GESBERT Élie .. GUERNALEC Thibault .. GUGLIELMI Simon .. HUYS Laurens .. LE BERRE Mathis .. OWSIAN Łukasz .. RODRÍGUEZ Cristián .. RIES Michel 4 Astana Qazaqstan Team .. FORTUNATO Lorenzo .. BRUSSENSKIY Gleb .. GAROFOLI Gianmarco .. SCHELLING Ide .. TEJADA Harold .. UMBA Santiago .. VINOKUROV Nicolas .. LÓPEZ Harold Martín 5 Bahrain – Victorious .. TIBERI Antonio .. CARUSO Damiano .. GRADEK Kamil .. HAIG Jack .. KEPPLINGER Rainer .. MIHOLJEVIĆ Fran .. SÜTTERLIN Jasha .. TRÆEN Torstein 6 Red Bull – BORA – hansgrohe .. ADRIÀ Roger .. ALEOTTI Giovanni .. DENZ Nico .. GAMPER Patrick .. LIPOWITZ Florian .. MARTÍNEZ Daniel Felipe .. ROGLIČ Primož .. VLASOV Aleksandr 7 Cofidis .. MARTIN Guillaume .. HERRADA Jesús .. LASTRA Jonathan .. FERNÁNDEZ Rubén .. COQUARD Bryan .. ELISSONDE Kenny .. IZAGIRRE Ion .. CHAMPION Thomas 8 EF Education – EasyPost .. CARAPAZ Richard .. URÁN Rigoberto .. COSTA Rui .. CEPEDA Jefferson Alexander .. DOULL Owain .. SWEENY Harry .. SHAW James .. RAFFERTY Darren 9 Groupama – FDJ .. GAUDU David .. BYSTRØM Sven Erik .. GENIETS Kevin .. GERMANI Lorenzo .. KÜNG Stefan .. PACHER Quentin .. ROCHAS Rémy .. THOMPSON Reuben 10 INEOS Grenadiers .. ARENSMAN Thymen .. HEIDUK Kim .. NARVÁEZ Jhonatan .. RIVERA Brandon Smith .. RODRÍGUEZ Óscar .. DE PLUS Laurens .. TARLING Joshua .. RODRÍGUEZ Carlos 11 Intermarché – Wanty .. MARIT Arne .. GOOSSENS Kobe .. MEINTJES Louis .. PAQUOT Tom .. PETILLI Simone .. ROTA Lorenzo .. TAARAMÄE Rein .. BRAET Vito 12 Team Visma | Lease a Bike .. KUSS Sepp .. VAN AERT Wout .. GESINK Robert .. KRUIJSWIJK Steven .. AFFINI Edoardo .. VALTER Attila .. VAN BAARLE Dylan .. UIJTDEBROEKS Cian 13 Lidl – Trek .. CICCONE Giulio .. GEOGHEGAN HART Tao .. KONRAD Patrick .. OOMEN Sam .. SKJELMOSE Mattias .. VACEK Mathias .. VERGAERDE Otto .. VERONA Carlos 14 Movistar Team .. MAS Enric .. QUINTANA Nairo .. SÁNCHEZ Pelayo .. RUBIO Einer .. LAZKANO Oier .. CANAL Carlos .. ARCAS Jorge .. OLIVEIRA Nelson 15 Soudal Quick-Step .. LANDA Mikel .. LECERF William Junior .. PEDERSEN Casper .. ASGREEN Kasper .. CATTANEO Mattia .. VANSEVENANT Mauri .. VERVAEKE Louis .. KNOX James 16 Team dsm-firmenich PostNL .. POOLE Max .. BITTNER Pavel .. HAMILTON Chris .. LEEMREIZE Gijs .. LEIJNSE Enzo .. NABERMAN Tim .. TUSVELD Martijn .. VAN DEN BERG Julius 17 Team Jayco AlUla .. SCHMID Mauro .. DE MARCHI Alessandro .. ENGELHARDT Felix .. ZANA Filippo .. BERHE Welay Hagos .. DUNBAR Eddie .. SCOTSON Callum .. HARPER Chris 18 UAE Team Emirates .. SOLER Marc .. ALMEIDA João .. YATES Adam .. DEL TORO Isaac .. SIVAKOV Pavel .. BARONCINI Filippo .. VINE Jay .. MCNULTY Brandon 19 Equipo Kern Pharma .. CASTRILLO Pablo .. MIQUEL Pau .. BERRADE Urko .. GUTIÉRREZ Jorge .. IRIBAR Unai .. PARRA José Félix .. RUIZ Ibon .. SOTO Antonio Jesús 20 Euskaltel – Euskadi .. ABERASTURI Jon .. BERASATEGI Xabier .. BIZKARRA Mikel .. BOU Joan .. JUARISTI Txomin .. MARTÍN Gotzon .. MATÉ Luis Ángel .. ISASA Xabier 21 Israel – Premier Tech .. RICCITELLO Matthew .. TEUNS Dylan .. BENNETT George .. FRIGO Marco .. WOODS Michael .. RAISBERG Nadav .. SHEEHAN Riley .. STRONG Corbin 22 Lotto Dstny .. DE GENDT Thomas .. VAN EETVELT Lennert .. KRON Andreas .. LIVYNS Arjen .. SEPÚLVEDA Eduardo .. GREGAARD Jonas .. CAMPENAERTS Victor .. MONIQUET Sylvain

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Lo statunitense è il primo leader dell'edizione 2024 della Vuelta. Nella crono individuale in Portogallo ha preceduto Vacek e Van Aert

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Brandon McNulty ha vinto la prima tappa della Vuelta, una cronometro individuale di 12 chilometri tra Lisbona e Oeiras in Portogallo. Lo statunitense ha preceduto di due secondi il ceco Mathias Vacek e di tre il belga Wout van Aert. Il campione Usa a cronometro ha compiuto il percorso in 12 minuti e 35 secondi ed ha indossato la maglia rossa di leader della 79/esima edizione della Vuelta, che promette di essere molto aperta per l'assenza di super campioni come Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel. 

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Ciclismo femminile - L’evento e il ricordo. Il Giro di Toscana nel trentennale di Michela

Edizione speciale per rendere omaggio alla campionessa e figlia di patron brunello fanini a trent’anni dalla sua tragica scomparsa.

Ciclismo femminile - L’evento e il ricordo. Il Giro di Toscana nel trentennale di Michela

Michela Fanini con la maglia «rosa» del Giro d’Italia insieme alla mamma Giulietta, anche lei da poco scomparsa: quest’anno sarà ricordata insieme alla figlia

E’ la tappa per eccellenza. Quella che rende ancor più vivo il ricordo di Michela Fanini: è la seconda del Giro di Toscana di ciclismo femminile che si corre sulle strade di casa sua: da Segromigno in Piano a Segromigno in Piano, di 117 chiloimetri, sabato 31 agosto.

Una giornata particolare che si aprirà con la manifestazione "Lo Sport per la Vita", gara podistica non competitiva (partenza ore 9). Ci sarà la maglietta celebrativa in ricordo di Michela Fanini a trent’anni anni dalla sua scomparsa. Poi si proseguirà con la Santa Messa in sua memoria e per la mamma Giulietta, alla chiesa di Segromigno in Piano, alle ore 10 e, infine, con la visita dell’intera carovana alla tomba di famiglia, pochi secondi prima del via ufficiale.

Momenti di grande emozione nel rispetto di un’ atleta, Michela Fanini, che, in pochi anni della sua comunque straordinaria carriera, aveva già portato in alto un settore, quello del ciclismo femminile, fino a quel momento poco conosciuto. Ma, purtroppo c’è di più, visto che quest’anno, all’appello, mancherà anche la mamma Giulietta, moglie di patron Brunello. La frazione, insidiosa nel finale, prenderà il via proprio da piazza "Michela Fanini" alle 13 e lì arriverà intorno alle 16. Il percorso, quasi interamente pianeggiante, si snoderà lungo alcune delle strade più importanti dei comuni della Piana lucchese, come Capannori e Porcari.

La sorpresa, che potrebbe cambiare i connotati alla classifica generale, arriverà nel finale, con la salita di Valgiano. Strappo impegnativo e discesa molto tecnica.

"Una bella manifestazione al femminile – ha ricordato Giordano Del Chiaro, sindaco di Capannori – che da molti anni promuove i valori dello sport e del territorio". Sulla stessa lunghezza d’onda il primo cittadino di Porcari, Fornaciari. "La comunità che ho l’onore di rappresentare – ha affermato – accoglie con gioia il passaggio della gara, occasione unica di promozione della bellezza del nostro territorio, spesso sottovalutata".

"E’ un onore per me – commenta Brunello Fanini – e per la mia organizzazione poter dedicare un’ intera giornata al territorio caro a Michela e a Giulietta; sarà emozionante come mai lo è stato prima".

Si parte il 29 agosto. Ospite d’eccezione Francesco Moser e una madrina, altrettanto importante, come l’ex ciclista Mara Mosole. Inoltre, oltre ai normali premi messi in palio dall’organizzazione, ci saranno anche quelli artistici, molto ambiti e apprezzati, firmati dai ragazzi della Fondazione Maic (Maria Assunta in Cielo) di Pistoia. Vere e proprie opere d’arte ideate e create dai ragazzi diversamente abili che frequentano il laboratorio "Arte e Mestieri" del Centro di riabilitazione pistoiese.

Il Giro della Toscana verrà presentato il 23 agosto all’Auditorium della Banca Alta Toscana a Vignole di Quarrata (ore 17); l’ingresso è aperto a tutti. L’organizzazione è firmata da patron Brunello Fanini e dal suo gruppo della "Michela Fanini", ormai collaudato, sia per la logistica, sia per la gestione dei percorsi. Una corsa che, ormai, è diventata tradizione, a trent’ anni dalla scomparsa della grande campionessa.

Dal punto di vista tecnico è una gara breve, ma con un tracciato adatto a passiste e scalatrici.

Massimo Stefanini

© Riproduzione riservata

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Il corridore olandese della Ineos ha raccontato le vicissitudini che hanno condizionato la sua prova al Giro d'Italia

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A neanche 25 anni, Thymen Arensman è pronto a correre la sua quinta Vuelta Espana e il suo ottavo grande giro in carriera. Il corridore olandese della Ineos si è messo in luce già da alcuni anni come uno dei corridori più promettenti per le corse a tappe del ciclismo , ma sta stentando a fare il definitivo salto di qualità. Arensman ha incentrato la sua prima parte di stagione sul Giro d'Italia, in cui ha vissuto un inizio molto difficile che lo ha fatto subito uscire dalla corsa per il podio. Nel prosieguo del Giro, l'olandese ha poi ritrovato il suo livello abituale, riuscendo a risalire fino al sesto posto finale.

Alla vigilia della Vuelta Espana , il corridore della Ineos ha raccontato a 'In De Leiderstrui' cosa sia successo durante la corsa rosa. Arensman ha spiegato di aver iniziato il Giro con dei valori ematici pessimi e di aver poi accumulato cinque chili.

Arensman: 'La squadra non me ne ha parlato'

Thymen Arensman aveva iniziato il Giro d'Italia come uno degli outsider più interessanti nella corsa al podio. Il corridore della Ineos è però rimasto staccato già nella prima tappa di Torino, e ha continuato a palesare delle difficoltà anche nel successivo arrivo in salita ad Oropa. Dopo appena due giorni, il suo ritardo in classifica ha segnato un pesantissimo 4'07'', una sentenza sulle sue ambizioni di podio.

Arensman ha raccontato che quelle controprestazioni sono state dovute a un livello di cortisolo particolarmente alto che lo ha portato ad accumulare dei liquidi in eccesso. "Due giorni prima di un grande giro devi fare un esame del sangue obbligatorio, lo facciamo anche qui alla Vuelta. Ovviamente lo abbiamo fatto anche al Giro, e lì i miei valori erano pessimi.

La squadra non me ne aveva parlato in quel momento, ma erano i peggiori che abbia mai avuto, e questo subito prima di un grande giro. Ovviamente non è l'ideale", ha raccontato Arensman.

"Questo spiega anche perché ho perso così tanto tempo al Giro d'Italia nei primi giorni e perché alla fine sono aumentato di cinque chili. Il mio livello di cortisolo era semplicemente troppo alto", ha continuato il corridore della Ineos.

'Più riposi, più duramente potrai allenarti'

Thymen Arensman e la Ineos hanno analizzato il problema e cercato delle risposte. Il corridore ha spiegato che tutto è stato dovuto all'eccessiva frenesia con cui ha affrontato l'ultima parte della preparazione in vista della partenza del Giro d'Italia. "Ho cercato di essere troppo leggero, di allenarmi sempre un'ora in più e cose di questo tipo. Ho imparato la lezione", ha dichiarato il corridore olandese, che ha affrontato l'avvicinamento alla Vuelta Espana in modo più equilibrato.

"Dentro di te senti una grande motivazione, vuoi fare bene. È difficile accettare di fare meno, ma è anche logico. Bisogna allenarsi e riposare. Più riposi, più duramente potrai allenarti.

Se salti quel passaggio andrai all'inferno", ha dichiarato Arensman.

Per Thymen Arensman questa alla Vuelta Espana sarà l'ottava presenza in un grande giro e la terza stagione consecutiva con il doppio impegno Giro - Vuelta. Finora i suoi migliori piazzamenti in classifica generale sono stati il quinto posto alla Vuelta 2022 e i due sesti posti ottenuti al Giro nel 2023 e 2024.

Thibau Nys vince a Bukowina - Screenshot © Sport 2

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Vuelta di Spagna - Wout van Aert: "Non faccio a cambio tra la maglia roja e la vittoria. E punto alla verde"

Luca Stamerra

Aggiornato 19/08/2024 alle 00:55 GMT+2

VUELTA DI SPAGNA - Wout van Aert è il ritratto della felicità. Ma come? È arrivato 2° a Ourém in volata, ma il belga è felice per essersi andato a prendere la maglia roja di leader della classifica generale. Una maglia che si gode tanto dopo tanti piazzamenti. Anzi, innumerevoli piazzamenti. E adesso? Van Aert confessa di voler conquistare la classifica a punti in questa Vuelta.

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  4. Doppietta Giro-Tour nello stesso anno: Pogačar nel mito?

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    Solo cinque ce l'hanno fatta, anche se nessuno nello stesso anno. Il primo a riuscirci fu Jacques Anquetil, che nel 1963, con la vittoria alla Vuelta, completò la tripla corona.

  8. Ciclismo

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  9. Giro d'Italia, Tour de France e Vuelta: il triplete del ciclismo ...

    Questi i corridori capaci di vincere le due corse nello stesso anno: Merckx (4 volte) Hinault (3 volte) Coppi, Anquetil, Indurain (2 volte) Roche, Pantani. Vincere i 3 Grandi Giri significa entrare automaticamente nell'Olimpo del ciclismo.

  10. Contador suggerisce a Pogačar di provare a fare la tripletta Giro-Tour

    L'ex professionista spagnolo, parlando a GCN alla partenza della 16esima tappa del Giro d'Italia, aveva infatti suggerito al leader della Corsa Rosa di provare a vincere anche la Vuelta nel caso fosse stato in grado di conquistare la doppietta Giro-Tour in questa stagione.

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